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Pratiche contemplative

L’attenzione è uno dei processi cognitivi di ordine superiore. Nel cervello, questa consente la selezione di segnali neurali privilegiati potenziandone l’intensità tramite il feedback neurale, diminuendo quindi l’intensità relativa di altro segnale neurale in competizione. È l’attenzione, ad esempio, che consente a chi scrive di concentrarsi sull’argomento trattato mentre i vicini di casa discutono ad alta voce; i suoi pensieri sono come evidenziati (si veda la oggi controversa metafora della spotlight), a discapito delle conversazioni dei vicini.
La riflessione filosofica di Bernard Stiegler sull’attenzione (2010; 2014) illustra come l’attenzione sia più che semplicemente concentrazione o vigilanza. L’attenzione riguarda anche il desiderio, l’attesa, la partecipazione attiva, l’interesse.
La profonda fascinazione di Sua Santità nei confronti delle scienze naturali occidentali non ha bisogno di presentazioni. MSA stesso nasce da un suo incoraggiamento a intraprendere quella pista, quel “ponte gentile”, già inaugurato negli anni ‘70 dal dialogo fra Francisco Varela e Sua Santità, poi sbocciato nelle attività di Mind & Life. 
In questa serie di articoli discutiamo alcune tra le riflessioni cardine dell’analisi di Bernard Stiegler sul nesso tra tecnologie digitali e distruzione dell’attenzione; sulle sue conseguenze per la vita individuale e collettiva.
Amy Cohen Varela è presidente del consiglio di amministrazione di Mind & Life Europe ed è stata coinvolta in Mind & Life sin dal suo inizio.
Per come descritta dal linguista George Lackoff, una metafora spaziale (anche orientational metaphor) è una metafora concettuale in cui gli elementi coinvolti sono spazialmente relati l’un l’altro, vale a dire che sono rispettivamente sopra o sotto, dentro o fuori, davanti o dietro, in profondità o in superficie, al centro o alla periferia, e così via.
Le neuroscienze data-driven dalla meditazione Buddhista e dalla mindfulness si sono guadagnate enorme popolarità di recente. Eppure, il potenziale trasformativo dell’uomo offerto dal Buddhismo, sotto lo scanner fMRI (Risonanza Magnetica Funzionale) — delimitato come ‘oggetto’ di studio — può diventare sterile, inanimato e inerte quando viene dislocato dalle sue dimensioni performative, costitutive del suo significato.
La domanda che proviamo ad affrontare in questa sede è: comprendiamo davvero cosa sia il Buddhismo?
Un articolo del The Guardian del 2019 afferma che il movimento per la mindfulness è divenuto “la nuova spiritualità capitalista” – “pensiero magico sotto steroidi,” che anziché sovvertire “l’ordine neoliberista”, oggi “serve soltanto a rinvigorire la sua logica distruttiva.”