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Corpo, mente ed emozioni

In questa area tematica ci dedichiamo al rapporto tra fisico e mentale, alle riflessioni raccolte intorno ad esso attraverso ricerca scientifica e pratica contemplativa.

Gli esseri umani hanno (o sembrano avere) sia proprietà fisiche che proprietà mentali.
Quale sia la differenza tra queste proprietà, se il mentale sia un sottoinsieme del fisico o viceversa o, ancora, se questi stati siano irriducibilmente distinti tra loro e come possano interagire causalmente l’uno con l’altro.
Nello scenario scientifico contemporaneo (dalla fisica dopo la meccanica classica fino alle scienze sociali e all’antropologia), molte voci questionano una forte contrapposizione (dualismo) di questo tipo tra mente e materia e indagano il complesso dispiegarsi di queste dimensioni solo apparentemente polari. In questo luogo ci dedichiamo all’indagine di questo rapporto in un percorso trasversale a ricerca scientifica e pratica contemplativa.

Aree tematiche

Il dibattito tra i due paradigmi si allaccia in parte a come definiamo ciò che è condiviso o universale. Anche all’interno della sua prospettiva costruttivista, Barrett ammette l’esistenza di universali. Il suo modello prevede affetti (affects), in costante fluttuazione di valenza (positiva o negativa).
Corpo, mente ed emozioni
Il dibattito tra i due paradigmi si allaccia in parte a come definiamo ciò che è condiviso o universale. Anche all’interno della sua prospettiva costruttivista, Barrett ammette l’esistenza di universali. Il suo modello prevede affetti (affects), in costante fluttuazione di valenza (positiva o negativa).

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Il dibattito tra i due paradigmi si allaccia in parte a come definiamo ciò che è condiviso o universale. Anche all’interno della sua prospettiva costruttivista, Barrett ammette l’esistenza di universali. Il suo modello prevede affetti (affects), in costante fluttuazione di valenza (positiva o negativa).
Il campo delle neuroscienze affettive ha di recente assistito a un energico dibattito tra due diversi approcci alla comprensione delle emozioni. Il primo: le teorie delle emozioni di base (Basic Emotion Theories), a cui ci si riferisce anche con i vari nomi attribuiti ai meccanismi sottesi ad esse (circuiti delle emozioni, marcatore somatico, e così via) o sulla loro supposta natura (si parla allora di “nativisti” o “essenzialisti”) (…)
Il classico Mapping the Mind (1982) di Charles Hampden-Turner include sessanta modelli di mappatura dell’essere umano, della sua psiche. Le sue categorie di mappa spaziano dallo storico al religioso, fino a prospettive psicoanalitiche, esistenzialiste, psicosociali, creative, linguistico-simboliche, cibernetiche, strutturali e “paradigmatiche”. Dal Taoismo, Sant’Agostino, Blake, Darwin, Marx, Weber e Freud, fino a Lacan, Bateson, Chomsky e Varela. Per l’epoca, il testo di Hampden-Turner è estremamente sofisticato, ricco e accessibile; oggi il suo approccio necessita disperatamente di un aggiornamento.