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Articoli e notizie

MindScience Academy cura una serie di articoli con il proposito di avvicinare e chiosare lo scambio tra ricerca scientifica e tradizione contemplativa. Attraverso una tale produzione, si tenterà di ampliare l’equipaggiamento a disposizione del lettore critico e del ricercatore, senza pretendere di esaurire la portata della riflessione ma, al contrario, moltiplicando e ibridando i suoi linguaggi. In questo senso, questa colonna editoriale somiglia ad un laboratorio; critico, enzimatico, aperto alla sorpresa e all’esperienza trasformativa.
Nonostante le chiare divergenze tra i modelli che abbiamo preso in esame — l’uno facente capo alla corrente delle basic emotions, l’altro a quella costruttivista — anche le similitudini tra i due sono degne di considerazione. Sia Barrett che Asma e Gabriel concordano sull’esistenza di core affects, mentre sono poi in disaccordo su quanto questi siano estesi (quanti e quali siano) e sul loro ruolo nel dare forma al comportamento umano.
Il Buddhismo naturalizzato per gli occidentali può incoraggiare una forma di cattiva coscienza: può dare l’impressione che adottando il Buddhismo limitatamente alle sue pratiche assunte come secolari, si possa essere spirituali senza essere religiosi, laddove senza rendersene conto si è spinti da forze tipicamente religiose.
In primo piano febbraio 2024
Gli esseri umani hanno la caratteristica di vedere la realtà come esistente là fuori, come se avesse un’esistenza intrinseca. È semplicemente così che appare alla nostra coscienza. Per rendersi conto che non è così è necessario un minuzioso lavoro di analisi filosofica.
Coscienza e realtà interiore
Parlando di coscienza i modelli esistenti possono essere ricondotti a due categorie principali: quelli che riconoscono alla Coscienza esistenza intrinseca indipendente, almeno in parte, dal suo substrato fisico e quelli che invece considerano la Coscienza interamente riducibile ai processi elettro-chimico-fisici che hanno luogo nel cervello.
Relazioni e società
A volte i percorsi delle persone si incrociano all’insaputa dei protagonisti stessi, le loro idee convergono attraverso il tempo e lo spazio. È questo il caso della formidabile connessione settecentesca mai realizzata e persino inesplorata tra Ippolito Desideri, un missionario gesuita italiano, e David Hume, il filosofo scozzese dell’Illuminismo.
In primo piano febbraio 2024
Le apparenze nascondono ai nostri occhi la realtà? Oppure la nostra idea preconcetta di ciò che è reale ci impedisce di vedere la realtà dell’apparenza? Vorrei volgere l’attenzione verso due aspetti. Il primo è mostrare l’importanza della fenomenologia che ha come scopo studiare l’apparire, per evidenziare il modo in cui da esso si genera la nostra credenza nella realtà degli oggetti esterni. Il secondo è perché il senso in cui la metafisica e la scienza occidentale hanno visto la differenza tra realtà e apparenza è esattamente opposta a quella buddhista.
In primo piano febbraio 2024
La coscienza è il più grande e irrisolto problema fin dalle origini della filosofia: quello che vediamo, facciamo, codifichiamo, decidiamo e la stessa scienza sono un prodotto della mente e abitano il mondo della coscienza. L’intera visione del mondo, la cultura, la scienza dipendono dalla coscienza e dall’interfaccia mente-realtà.
In primo piano febbraio 2024
La comprensione della realtà è il cuore del sentiero buddhista. Parlando di dicotomia intendo il concepire l’impermanente come permanente, la sofferenza come felicità, l’impuro come puro, il non sé come avendo un sé.
In primo piano febbraio 2024
Il Buddha indicò che la mente è la capostipite riguardo a tutte le nostre emozioni e azioni, e se guidata dall’ignoranza, porta a tutte le miserie. Insegnò i dodici legami dell’origine dipendente, relativi all’evoluzione di tre tipi di miserie nell’esistenza samsarica, tutte derivanti dall’ignoranza. La forza contraria a questa ignoranza è ciò che il Buddha identificò come saggezza, per rimuovere il velo dell’ignoranza che oscura la visione della realtà.
L’attenzione è uno dei processi cognitivi di ordine superiore. Nel cervello, questa consente la selezione di segnali neurali privilegiati potenziandone l’intensità tramite il feedback neurale, diminuendo quindi l’intensità relativa di altro segnale neurale in competizione. È l’attenzione, ad esempio, che consente a chi scrive di concentrarsi sull’argomento trattato mentre i vicini di casa discutono ad alta voce; i suoi pensieri sono come evidenziati (si veda la oggi controversa metafora della spotlight), a discapito delle conversazioni dei vicini.
In primo piano gennaio 2024
So dentro di me che esisto. Questa è un’esperienza comune a ogni essere umano. Ma come lo so? Lo so perché lo sento dentro di me. Quindi, il sentire è il veicolo del significato (Io esisto), e la capacità di avere sentimenti e comprendere il loro significato è la proprietà essenziale che “spiega” come lo sappiamo.
In primo piano gennaio 2024
Il compito della mente è la cognizione, e chiaramente il Buddhismo afferma livelli più sottili di cognizione non postulati dalla neuroscienza. Il nostro potenziale -l’illuminazione della buddhità- è la natura stessa della nostra mente.